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Questo ê il paradiso? 8¯ parte

by Lukaa73


Le settimane seguenti passarono velocemente e Tim ed io cademmo in una strana routine. Io l'avrei evitato a scuola e se ci fossimo visti avremmo fatto finta di non conoscerci. Fa molto male non poter parlargli o mostrargli i miei sentimenti in pubblico. Accettai tutto ciô perché ero cosî innamorato di lui e non ci pensai molto finché Ms Summers, ehm voglio dire Cass mi chiese come mai io e lui non ci parlassimo mai a scuola. Nonostante la promessa fatta a Tim di non raccontarle nulla di noi, dovetti farlo principalmente perché era davvero facile parlare con lei ed aveva molta esperienza.

Avevo parlato a Cass durante la settimana dopo che lei mi aveva dato il suo numero, ancora non le avevo telefonato ma stavo iniziando a trattarla come una sorella maggiore. Lei aveva incontrato la sua fidanzata all'Università sei anni fa quando entrambe stavano lottando per uscire allo scoperto e quindi capiva davvero cosa stessi passando io adesso. Mi suggerî di parlare a Tim chiedendogli magari di essere un po' piû amichevole con me a scuola anche solo per dirmi ciao. Ero preoccupato di cosa quel gesto avrebbe potuto causare a Tim, perché tutti i suoi amici pensano che io sia bizzarro e se lui iniziava ad essere gentile con me poteva voler dire guai seri.

Quella sera andai sull'argomento con Tim, all'inizio era davvero incazzato perché avevo parlato con Cass e iniziô a tremare e a diventare pallido sapendo che qualcun altro era a conoscenza della nostra piccola vita segreta come la chiamava lui. Ma quando lo pregai di rifletterci sopra finalmente fu d'accordo di iniziare a parlarmi a scuola. Dopo qualche ora mi guardô, steso nudo sul suo letto e disse:

"Tu sai che mi sono davvero innamorato di te, sei cosî perfetto, i tuoi capelli biondi e i tuoi occhi azzurri mi fanno impazzire, quello che faccio durante tutto il giorno ê pensarti e volerti stringere e mostrare quanto ti amo"

I miei occhi iniziarono ad appannarsi mentre diceva questo e lo tirai piû vicino a me abbracciandolo piû forte che potessi sperando che non andasse mai via. Tim poi allungô una mano sotto al letto e tirô fuori una piccola piccola scatolina. L'aprî e prese un piccolo anello d'argento che mi diede. "Ti amo veramente e voglio che tu abbia quest'anello per ricordarti quanto ti amo, sono solo terrorizzato dal pensiero di uscire allo scoperto e perdere i miei amici a scuola e farlo scoprire ai miei genitori. Ma capisco come ti senti cosî ti parlerô a scuola, ma non renderlo troppo evidente, okay?"

Ero fuori di me dalla gioia mentre mi infilavo l'anello al dito e mi sporgevo per baciarlo.

Il giorno immediatamente successivo, mentre stavo aprendo il mio armadietto, Tim passô di lî con David, Anthony e il resto del suo piccolo gruppo. Mentre passavano Tim mi sorrise e mi disse ciao. Io ero troppo scioccato per reagire e rimasi immobile a fissare l'armadietto mentre passavano e udii Anthony dire ad alta voce:

"Perché cazzo saluti quel finocchio?"

Mi girai e vidi Tim afferrarlo per la camicia e tirarlo vicino alla sua faccia dicendo:

"Non essere idiota Anthony lui ê ok, mi ha aiutato con la matematica cosî non sarô bocciato okay!"

Guardai con orrore mentre Anthony si allontanô e disse: "Bene, se stai diventando un finocchio puoi andare vaffanculo".

"Non sto DIVENTANDO finocchio, testa di cazzo; forse tu, mezza sega." Tim poi iniziô a camminare a grandi passi nella direzione opposta alla loro. Io chiusi velocemente l'armadietto e lo seguii a distanza di sicurezza. Lui entrô nel bagno e io entrai dopo di lui. Rapidamente mi guardai intorno e vidi che non c'era nessun altro intorno cosî bussai all'unica porta chiusa.

"Vaffanculo, sto cagando!"

"Sono io" dissi. La porta si aprî e apparve il volto di Tim sporco di lacrime. Lo guardai e mi fece quasi spezzare il cuore; sembrava cosî triste e cosî solo. Lo raggiunsi e gli asciugai le lacrime con la mano, lui singhiozzô e mi guardô.

Come fai a sopportarlo tutte le volte, tutta la merda che tutti ti tirano, io non riesco a capirlo.

Alzai le spalle e scossi la testa perché non era vero che lo sopportavo. Non ê mai stato diverso, cosî ogni volta me l'aspetto. Loro non mi conoscono e non mi importa nulla di loro.

Lo abbracciai e lui si asciugô gli occhi con la carta igienica. "È che ti amo cosî tanto che mi ferisce quando la gente ê stronza con te, specialmente quando sono i miei amici."

"Non ti preoccupare, sono degli idioti, non sono importanti, ma tu lo sei per me e ti amo anch'io e questo ê tutto ciô che importa."

Gli rubai un veloce bacio e in quel momento qualcuno tossî. Il mio cuore smise di battere ed ero troppo terrorizzato per girarmi e guardare chi fosse. Tossirono di nuovo e tutto il mio sangue scappô dalla mia testa e sono sicuro che sarei caduto per terra se Tim non mi stesse tenendo su. Era un ragazzo piû giovane di un anno, Nick, era nella squadra di nuoto. La mia faccia diventô rossa e Tim provô a dire qualcosa ma prima che potesse formulare una frase Nick interruppe e rise. Stava iniziando a farmi arrabbiare, ma poi sorrise.

"Bene ho sempre saputo che eri gay Josh, ma Tim non ci posso credere, wow non siamo poi cosî pochi in questa scuola."

Nel mio stato di shock quello che Nick aveva appena detto non era rimasto impresso nel mio cervello leggermente ubriaco. Anche Nick era gay? Questo era veramente un giorno di sorprese! Tim mi strinse ancora piû forte e la sua faccia era bianca come un lenzuolo. Guardai nei suoi occhi e vidi che era assolutamente terrorizzato essendo stato scoperto, nonostante anche Nick fosse gay. Iniziai ad allarmarmi quando mi resi conto che Tim stava respirando in un modo strano. Lo tirai su un water e lui vomitô e continuô finché non smisero i conati di vomito. Nick rimase con noi continuando a chiedere se stesse bene.

Gli suggerii di andarsene mentre io avrei aiutato Tim a raggiungere l'infermiera della scuola. Tim era mezzo seduto sul pavimento del bagno e iniziô ad avere un aspetto migliore cosî lo aiutai a rialzarsi e lo accompagnai in infermeria. Quando vi arrivammo quasi collassô su una sedia e l'infermiera corse dritta verso di noi chiedendo cosa fosse successo.

"Ha vomitato, non saprei proprio quale possa essere la causa". Ero veramente preoccupato per lui e la sua reazione all'essere scoperti da Nick; e sicuramente Nick non avrebbe raccontato a nessuno il nostro segreto. Aiutai l'infermiera a mettere Tim su una sedia poi mi chiese se aveva lamentato qualche malessere o altro. Le raccontai tutto ad eccezione della parte in cui ci siamo baciati e Nick ci ha scoperti, le dissi solamente che all'improvviso ê sbiancato poi ha iniziato a vomitare. Chiese se i suoi genitori fossero a casa e io risposi che probabilmente non c'erano. Tim scosse la testa e disse che suo padre era all'estero per affari e sua madre era in giro per l'Australia. L'infermiera non sapeva cosa fare, pensô che probabilmente aveva avuto un problema di stomaco ed era meglio che andasse a casa, ma qualcuno doveva restare con lui nel caso peggiorasse e avesse bisogno di vedere un dottore o di qualcosa.

Suggerii di portarlo a casa con me, ma lei disse che io non potevo lasciare la scuola a metà della giornata. Allora mi consigliô di lasciarlo in infermeria poi portarlo a casa nel pomeriggio. Accettai e dissi a Tim che sarei tornato dopo l'ultima lezione per portarlo a casa. Annuî debolmente e disse:

"Qui ê dove ci incontrammo, ti ricordi?" Sorrisi e mi venne una voglia furiosa di baciarlo e stringerlo, ma mi trattenei. Lo lasciai e tornai al mio armadietto. Quando vi arrivai era ancora l'ora della pausa pranzo e Nick era lî che mi aspettava.

"Sta bene Tim? L'ha presa davvero male, vero? Non ho mai visto nessuno preoccuparsi cosî tanto!" alzai le sopracciglia e dissi che ê spaventato che la gente sappia che ê gay. Rise e concordô con me che era davvero in grosso problema considerando che la nostra scuola era uno dei posti piû macho-etero-bigotti sulla terra.

Parlammo per un po' e mi raccontô che sta frequentando un altro ragazzo della squadra di nuoto, Dan, da circa sei mesi. Rimasi sbalordito, sapevo che erano amici ma non avrei mai immaginato che facessero parte anche loro del "club". Mi chiese da quanto tempo stavamo insieme, e gli risposi da circa tre settimane. Annuî e disse che all'inizio ê difficile ma dopo un po' ci fai l'abitudine a nasconderti da tutti. Io non volevo passare tutta la mia vita a nascondermi comunque, non mi vergognavo affatto di chi ero. Fui d'accordo con lui poi prese un pezzo di carta e vi scrisse il suo numero e suggerî che dovremmo uscire tutti insieme da qualche parte.

Nick si allontanô e ancora mi si era presentato qualcuno di cui mi potevo fidare. Per qualcuno come me che aveva speso molti anni con pochi amici e cosî poche persone con cui parlare a scuola, stavo iniziando ad avere qualche buon amico.

Passai il resto del pomeriggio provando a concentrarmi sul mio lavoro ma i miei pensieri rimasero vagabondi per Tim chiedendomi come stesse. Quando la campanella suonô raccolsi le mie cose dall'armadietto e andai in infermeria per portare Tim a casa. Quando entrai stava dormendo sul lettino e sembrava cosî perfetto e cosî tranquillo. L'infermiera mi raggiunse e mi parlô per qualche minuto. Era preoccupata per lui, pensava che fosse in uno stato di shock o qualcosa del genere e mi chiese se qualcosa l'aveva sconvolto recentemente. Alzai le spalle e lei mi lanciô uno sguardo interrogativo. Svegliai Tim, lui aprî i suoi occhi castani, mi guardô e sorrise.

"Ciao, come ti senti?"

"Sto bene, solo un po' stanco".

"Okay bene ti porterô a casa da me; non credo che tu possa stare in casa da solo".

Tim iniziô a protestare ma gli assicurai che i miei genitori non avrebbero fatto storie. Annuî e andammo da me.

Quando arrivammo lo portai nella mia stanza e lo misi sul mio letto. Gli chiesi se voleva qualcosa e rispose di no, voleva solo dormire. Mi sporsi su di lui e lo baciai gentilmente sulla fronte poi lasciai la stanza spegnendo la luce.

Quando i miei genitori tornarono a casa gli dissi che Tim era stato male a scuola e i suoi genitori erano via cosî avevo pensato che sarebbe stato meglio per lui se fosse stato qui. Mio padre fu d'accordo e mia madre mi guardô e fu d'accordo ma solo dopo un attimo di esitazione. Mi chiese cos'aveva e io risposi che non lo sapevo e che avevo pensato che fosse stressato riguardo il suo HSC che era tra sole otto settimane. Salii e gli parlai con i miei genitori e loro dissero che poteva restare finché voleva. Mia madre prese fuori il materasso ad aria per me, per dormirci sopra nella mia stanza; ovviamente non avrei dormito nel mio letto insieme con lui. Quando se ne andarono gli chiesi se volesse andare via con me questo weekend sulla costa in spiaggia, dove possediamo una piccola casa delle vacanze vicino Newcastle e dato che il lunedî seguente era una festa nazionale avevamo tutto il weekend per noi. Tim sorrise e tutta la sua faccia si illuminô e accettô subito.

Dopo cena parlai con mia madre di Tim e lei mi chiese se stesse bene e quale fosse il problema. Mi sentii nervoso per tutto il tempo e dissi solo che era stressato con gli esami e i suoi genitori erano sempre via e che lui si sentiva solo. Lei mi lanciô uno dei suoi speciali sguardi interrogativi che solo lei riesce a lanciarmi e mi chiese se io mi sentissi bene. Dissi velocemente che era tutto ok poi lei mi baciô sulla guancia e mi disse di fare i compiti.

Quella notte, quando tutti erano già a letto, mi alzai dal mio letto ad aria e mi intrufolai nel letto con Tim. Sembrava cosî perfetto e giusto abbracciare il suo corpo stretto al mio. Ci baciammo per un po' poi ci addormentammo stretti l'uno all'altro, eravamo troppo nervosi per fare qualcosa mentre i miei genitori erano a casa. Mentre mi stavo addormentando mi dimenticai di menzionargli di Nick, ma mi sarei ricordato di dirglielo la mattina seguente. Questo giorno ê stato cosî orribile che volli dimenticare tutto ciô che vi successe.

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Questo ê il paradiso? 4¯ parte

I miei occhi lentamente si spalancavano mentre stavo lî, fermo immobile, sulla porta d'ingresso fissando il volto di Tim mentre le lacrime gli scendevano silenziosamente dalle sue guance perfette sul portico. Ero completamente scioccato e la paura e lo shock dovevano essere ben stampati sulla mia faccia e sul mio corpo che diventô rigido e pesante come un peso di piombo. Tim iniziô a

Questo ê il paradiso? 5¯ parte

Stavo scappando via da un gruppo di ragazzi che mi stavano inseguendo e il mio cuore batteva piû forte rispetto alla velocità delle mie gambe. Continuavo a correre ma non mi stavo allontanando e loro erano sempre piû vicini. Iniziai ad urlare ma dalla mia bocca non usciva un suono, tutto quello che potevo fare era gracchiare un piccolo piagnisteo. Non riuscivo ad allontanarmi di piû ed

Questo ê il paradiso? 6¯ parte

Il giorno successivo il telefono squillô alle 8 am e io scattai verso il telefono e alzai la cornetta con il fiato sospeso sperando che fosse Tim. Ma era qualcuno della chiesa dei miei genitori e chiamai mia madre al telefono. Ciondolai per la casa tutto il giorno aspettando lo squillo del telefono e tutte le volte che lo fece risposi dopo il primo squillo, nella speranza che fosse lui.

Questo ê il paradiso? 7¯ parte

Rimasi seduto fissando il vuoto finché non mi ricordai che ero a scuola e che dovevo andare alla prossima lezione. Il resto del giorno passô e io rimasi in uno stato di panico e paura. Ero davvero eccitato al pensiero di stare con Tim questo pomeriggio ma ero anche spaventato che qualcun altro mi avesse scoperto gay. Finalmente la campanella suonô la fine dell'ultima ora e io potevo

Questo ê il paradiso? 8¯ parte

Le settimane seguenti passarono velocemente e Tim ed io cademmo in una strana routine. Io l'avrei evitato a scuola e se ci fossimo visti avremmo fatto finta di non conoscerci. Fa molto male non poter parlargli o mostrargli i miei sentimenti in pubblico. Accettai tutto ciô perché ero cosî innamorato di lui e non ci pensai molto finché Ms Summers, ehm voglio dire Cass mi chiese come mai

Questo ê il paradiso? 9¯ parte

Tim rimase da me solo una notte e ritornô a casa sua il giorno seguente dopo la scuola. La settimana praticamente volô, nonostante una bella chiacchierata con Nick sull'essere gay e riguardo la sua relazione con Dan. Lui e Dan si vedevano già da un bel po', avevano scoperto di essere entrambi gay quando finirono ubriachi a letto insieme dopo una festa. Stavano insieme un sacco di tempo

Questo ê il paradiso? (1¯parte)

La pelle del suo petto liscio e abbronzato stava grondando di sudore mentre le sue potenti gambe lo spingevano in avanti e lo elevavano in aria. Le sue mani strette attorno alla palla e ripiombô al suolo con un sibilo mentre tutto il suo corpo sobbalzô ed ogni muscolo di quell'atletico figo guizzô. Ero in uno stato di completa meraviglia mentre guardavo Tim giocare una partita sui campi

Questo ê il paradiso? (2¯ parte)

Tim aprî la porta d'ingresso della sua casa e io entrai con il cuore che batteva all'impazzata nel mio petto facendomi sentire la testa come se non fosse attaccata al mio corpo. Si girô, mi sorrise e si tolse i capelli dagli occhi. Io distolsi lo sguardo rapidamente e detti un'occhiata rapida all'ingresso della sua casa e rimasi a bocca aperta, guardandolo mi rendevo conto che l'atrio era

Questo ê il paradiso? (3¯ parte)

All'inizio tutto quello che potevo sentire era la mia testa pulsare e mi sentivo come se il mio intero corpo fosse stato scosso da un bulldozer. La mia bocca era secca e morivo dalla voglia di bere qualcosa per fermare l'insistente bruciore della mia lingua e gola. Aprii gli occhi con cautela e provai a capire dove fossi e perché la sveglia non mi avesse svegliato. Fui salutato dalla vista di una

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Web-04: vampire_2.0.3.07
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