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Raul Bova E Niccolo ' Fabi

by Lorenzo Del Bianco


Era un pomeriggio di giugno, in casa di Niccolò Fabi suonò il telefono. Rispose era Raul Bova che gli chiese se poteva passare da casa sua il giorno dopo Niccolò, eccitato, gli rispose che non aveva problemi ad andare. Il pomeriggio del giorno successivo verso le tre si recò da Raul, entrò in casa: lui guardava la tv e mi fece sedere. Parlavano del più e del meno ma tutti e due ricordavano bene le esperienze passate e quindi nel parlare si eccitavamo. Ad un certo punto Raul Bova chiese a Niccolò Fabi di fargli vedere il culo, lui si alzò con naturalezza e si abbassò i pantaloncini corti e sii divaricò le natiche davanti alla sua faccia. Lui iniziò a toccarglii le mele prima a massaggiarle poi a stringerle sempre più forte nel frattempoNiccolò si mastubava perchè si stava eccitando a dismisura. Dopo Raul un pò si concentrò sul buco del culo di fabi, lo toccava infilava un dito lo toglieva, lo rinfilava e così via. Dopo un pò gli disse "perchè mentre ti chiavo con quello tu non mi lecchi il cazzo" e allo stesso tempo indicò una scopa che era appoggiata vicino al divano. Lo portò in cucina lo mise alla pecorina sdraiato a pancia in giù sopra il tavolo con le gambe ben larghe. Aprì il frigorifero e prese il burro nè tagliò un pezzo a punta e glielo inlò nel culo, sentiva il burro scioglirsi nel culo e lui ad un certo punto disse "ora ti scopo con la scopa porco" Niccolò gli disse di far piano, lui prese la scopa la appoggiò sul suo culo e piano piano la spingeva sullo sfintere che dopo poco si allargò per far posto al manico, lo sentì entrare lui la spingeva piano ma con colpi decisi sempre più dentro di Niccolò Fabi dopo un pò che lo penetrava con il manico della scopa disse "ora vado a prendere quello che ci vuole" andò in bagno e prese la ventosa che serve per sturare i lavandini, Fabi era sempre li a pecorina sul tavolo la ventosa aveva un manico molto più largo di quello della scopa ma dopo averla appoggiata con una leggera pressione costante la sentì entrare nel culo. Raul Bova gli disse di sedersi su una sedia sempre con la ventosa nel culo, Niccolò prima si tosle la ventosa, la attaccò alla sedia e poi se la riinfilò pian piano nel culo. Bova gli era davanti, allorà Niccolò gli sbottonò la cintura, gli abbassò i pantaloni e vide le sue mutande bagnate con l'enorme cazzo che stava dentro. Gli abbassò le mutande e glielo prese in bocca, e mentre glielo pompava sempre con la ventosa nel culo lui lo incitava a smuovere le mele in su e in giù e a leccargli tutto il cazzo comprese le palle.Si sentiva chiavare dappertutto e godeva alla grande, Raul lo fece alzare dalla sedia e lo rimise a pecorina sul tavolo e disse voglio chiavarti un pò questo culo era tanto verò? Niccolò rispose - anch'io ho una voglia matta di sentire un vero cazzo nel culo.- Lui lo appoggiò al culo e con un colpo secco fu dentro non senti male ormai era dilatato bene anzi man mano che lo scopava sentiva un godere immenso che gli saliva su. Disse che voleva godergli in bocca, tolse il cazzo dal culo e lo portò rapidamente alla bocca e gli ordinò di non farne cadere neanche una goccia, Niccolò gli prese il cazzo in bocca lo strinsi fra le labbra e cominciò a pomparlo piano piano, senti che stava per venire e immediatamente una calda sborra gli innaffiò tutta la bocca, lo riempi Niccolò Fabi la bevve tutta e gli leccò il cazzo e le palle. Raul Bova allora disse: - hai fatto un buon lavoro, gli prese l'uccello in mano ma se lo portò alla faccia e disse avanti sborrami in faccia, lui non se lo fece ripetere e gli sborrò addosso stusciando il suo cazzo alla faccia di quel frocione di Raul Bova.

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Web-04: vampire_2.0.3.07
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