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La Vita Talvolta Prende Direzioni Inattese.....

by Gianni^_io_^


E' strano come talvolta la vita prenda delle direzioni, come dire, inattese, si proprio così inattese! Ok io ho l'abitudine di non reggere molto la pipì, subito soffro se non la faccio, ed anche quella mattina, avevo il mio solito problema! Odio andare nei cessi dei bar, sono sporchi e poi devo consumare anche quando non ne ho voglia, perché non mi piace entrare senza consumare. Allora mi decisi per i cessi della facoltà di ingegneria, che tra l'altro è a pochi passi da casa mia, ma non ne potevo più! La facoltà ha un grande ingresso, la conoscevo bene, mi diressi a destra verso le scale, mi infilai per esse e raggiunsi i cessi. Li mi avvicinai ad un orinatoio e finalmente potei liberarmi, mentre tranquillo facevo la mia pipì vicino all’orinatoio, subito un ragazzo, leggermente più giovane di me mi si accostò, tirò fuori l'uccello e cominciò anche lui fare pipì. Ora io non vorrei sembrare un fissato, tutt'altro, di solito la mia natura etero non mi consente di interessarmi ai ragazzi, ma quando al cesso qualcuno piscia vicino a me, che posso farci non riesco a non buttare lo sguardo lì, potete capire dove, il cazzo ha un fascino segreto che seduce chiunque, nessuno escluso. Per tutta risposta il ragazzo non mi guardava l'uccello, bensì mi guardava in viso, con una insistenza sfacciata e irritante, solo dopo appresi che era normale il suo atteggiamento, in quei cessi si va di proposito per rimorchiare e magari per scambiarsi qualche carezza, ma io allora non lo sapevo, e la sua insistenza mi imbarazzava, mentre lui non faceva altro che cercare un amico in modo semplice e naturale. Finì prima di me mosse il suo uccello per scrollare la pipì, mentre io ricadevo nella tentazione di sbirciare tutta l'operazione, ora anche io stavo finendo la mia pipì, ma lui sorprendentemente anziché posare l'uccello negli slip, si avvicinò al lavandino si bagno le mani e cominciò a sciacquarsi la cappella, tutto questo con grande calma, sotto il mio sguardo attento e smarrito! Non potevo esser da meno e passare per uno che non si lava l'uccello, allora anche io mi avvicinai a lui che con cura ancora si lavava la cappella, intanto i nostri corpi si riflettevano nello specchio di fronte a noi, cominciai a lavarmi l'uccello quando lui posò la sua mano sulla mia, mi guardò attraverso lo specchio e mi disse "sei molto carino, davvero", io ero sbigottito e sorpreso, non sapevo cosa dire, lui allora disse, "non ti mordo mica, vorrei solo conoscerti meglio", io risposi "conoscermi meglio, dove? Quando?" e lui "adesso, qui, vieni entriamo lì in quel cesso". Il mio cuore impazziva, non sapevo che fare, ma certo avrei potuto da subito ignorare la strana situazione ed uscire, ma qualcosa mi tratteneva, non so cosa, forse la forte tensione che si era creata tra noi, l'emozione diversa e prorompente che stavo provando, insomma entrai con lui nel cesso, chiudemmo la porta. Eravamo lì soli, in un cesso di una facoltà, io ed un ragazzo, uno squallido cesso, ma con una emozione che cresceva di momento in momento, qualcosa di inimmaginabile! Lui era calmo, tranquillo, questo mi faceva bene, ma, per me era diverso io facevo qualcosa che non rientrava nell'ordine delle cose che mi sarei aspettato da quella giornata. Una mano si posò sugli slip, sentivo la pressione lentamente aumentare, sentivo le dita infilarsi sotto gli slip e cercare la mia carne, sentivo le sue dita aprirmi il pantalone, le sentivo intorno al cazzo, intorno alla cappella, lui faceva tutto questo semplicemente guardandomi, poi con un sorriso si chinò, avvicinò il volto al mio membro oramai al massimo dell'eccitazione, e dopo un attimo, un attimo particolarmente eccitante, guardò il mio cazzo e cominciò a baciarlo, con le labbra e poi con la lingua, lentamente ma sempre con maggior passione, fino ad un vigore quasi incontenibile. Io ero lì, quasi fuori dal mondo, sentivo quell'antro umido dolce ed appassionato, avvolgere il mio cazzo, sentivo che potevo venire da un momento all'altro, e questo mi ridestò, mi ridestò l'idea che oramai ero lì e che tanto valeva giocare la partita fino in fondo, che per lui non avevo fatto ancora nulla, ma poi era per il suo o per il mio piacere che mi accingevo a fare quello che feci? Quel che conta e che lo feci, si mi decisi, improvvisamente lo fermai, lui si rialzò, io mi abbassai immediatamente, intanto lui che prima mentre mi baciava l'uccello si menava il suo, lo aveva adesso prontamente riposto, ed io allora cominciai a sfregare il mio viso e le labbra contro i sui slip caldi umidi ed odorosi di carne, poi tirai fuori il suo cazzo, sentivo il contatto con la pelle calda e vellutata, lo masturbavo lentamente, avevo voglia di infilarlo in bocca, ma non lo feci, avevo paura, allora cominciai a leccargli tra le palle e il cazzo, sentivo l'asta turgida fremere tra la lingua e le labbra, sentivo le vene, il sapore del cazzo, ne sentivo l'odore, ad un certo punto la mia resistenza crollò, mentre lo masturbavo gli tirai la pelle sulla cappella fino a coprirlo, e poi vi infilai la lingua dentro, proprio tra la pelle e la cappella, e leccai e succhiai voracemente, sentivo tutto il suo corpo agitarsi, forse questo era troppo pure per lui, tant'è che non ne potè più, fece esattamente come me, mi ritirò su e tornò lui giù, si infilò il mio cazzo in bocca e al contempo mi masturbò furiosamente, non avevo dubbi cercava il mio orgasmo, quando arrivai non si sottrasse, anzi si fece venire in bocca e contemporaneamente schizzò la sua sborra sul pavimento, un pò dappertutto, ancora leccava avidamente il mio cazzo, entrambi avevamo l'affanno ed eravamo stanchi, eravamo appagati, mentre fuori da quel gabinetto la vita scorreva tranquilla, i professori spiegavano e gli studenti prendevano appunti!!!!!!!! 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